Primo evento un po’ lunghetto per Enough e prima volta che vale la pena dare un occhio a come pensiamo di partire per un evento come il Tuscany Trail.
Partiamo dalle basi. A chi chiediamo come mi sta organizzando? Per stavolta guarderemo il setup di quel maniaco dell’organizzazione di Fede, visto che Frank sarà alla sua prima esperienza e si appella al quinto emendamento. Fede, a te la scena.

Fede mentre sceglie cosa portare via
“Allora, prima cosa sono in ansia. Sono abituato a preparare decisamente meglio le mie spedizioni e questa volta non ho avuto tempo di farlo. Per il Tuscany Trail – per una serie di ragioni, proprio non ce l’ho fatta e ho giusto dato una guardata alla traccia.
Ma comunque, un paio di cose le ho viste. Primo, ad oggi sembra che il meteo sia buono per tutti i giorni. Secondo, le regole dicono che non si pedala dalle 23 alle 5 per via del coprifuoco. Terzo, mi pare di ricordare che la Toscana non sia il deserto di Atacama e che nel raggio di qualche chilometro si riesca a trovare quel che può servire.
Tutto ciò considerato proverei a partire con un assetto piuttosto leggero: cercare di dormire in un Airb2b per la strada evitando quindi di portare sacco a pelo e bivy, tenda o amaca. E anche per i vestiti, giusto quel che basta per le temperature di questo periodo – con qualcosa in più, che non si sa mai.
(edit. sembra che potrebbe verificarsi anche qualche temporale. Mi porterò via anche giacca e pantaloni antipioggia che non si sa mai)
Partiamo dalle borse. Internode e Node obbligatori, Cluster 7 per il sottosella, bud sul manubrio ma vediamo alla fine.

Nel Cluster ci metto tutto ciò che spero di non utilizzare o di usare solo per la notte, ovvero:
- Piumino. Può essere utile se inizia a far freddo e per entrare in un ristorante o supermercato a sera senza sembrare un cretino.
- Mutande. Un paio per la notte. Con Frank non c’è ancora tutta questa confidenza.
- Gambali. Spero vivamente restino dove sono.
- Kit medico. Come e più di sopra. Cosa c’è dentro? Garze, nastro, Imodium, Plasil, Ibuprofene e Tachipirina. Non mi ricordo se 500 o 1000, scusa Calcutta.
- Sportful Stelvio Jacket. Giacca antipioggia, questa potrebbe stare anche nell’Internode perché è anche un antivento, ma siamo fiduciosi.
- Spazzolino, dentifricio, bustina di sapone, bustine crema Elite.
- Carica batterie del telefono e del Garmin.

Nell’Internode ci metto tutto quello che mi potrebbe servire di giorno e qualche sfizio:
- Manicotti. Sempre utili
- Guanti lunghi antipioggia. Anche loro, mai senza.
- Macchina Fotografica e batterie. Loro devono stare comode, prenderanno un bel po’ di spazio ma se non c’è rischio di pioggia non c’è verso che non le porti.
- Attack, nastro isolante, coltello, accendino. Fanno parte un po’ del kit riparazioni, un po’ del kit medicazione. Qui in mezzo ci stanno bene.
- 4-5 fascette da elettricista
- Una camera d’aria
- Salviettine umidificate. Se la natura chiama, bisogna rispondere.
Crema solare.
Nel node tanto spazio libero, principalmente, a parte:
- Multitool, così è a portata di mano
- Portafogli
- Nivea

Nella borraccia Elite porta attrezzi, sotto il movimento:
- Una camera d’aria
- Toppe e mastice
- Bomboletta Co2
- Carta vetrata
- False maglie Campagnolo 13
- Tacchette SPD
- Forcellino
- Olio per la catena
- Nastro americano
- Fototessera di Federico Bassis. Per mantenere la calma in caso di problemi.

Federico Bassis prega per me
Fine. Si lo so, rispondo in anticipo.
C’è un sacco di spazio libero. Mezzo Cluster, quasi tutto il Node, i bud. Che ci fai? Cibo, cibo, cibo. Never enough.
Ma il secondo giorno ti vesti uguale? Sì, one bibshort is enough. Quasi sempre.
Passiamo al resto. Garmin sul manubrio e luci ovviamente. La luce davanti Lupine con batteria piccola, che tanto non si può pedalare di notte. Valuto se mettere la frontale sul casco, ma penso di non farlo.
Due borracce, quelle che ci stanno con il mio telaio da nano. Ovvero un paio di nuove Elite Jet Green da 550 – preferirei avere qualcosa in più ma mi accontento. Ah una cosa intelligente, i porta borracce con uscite laterali alternate. Uno con uscita a sinistra, per bere in salita – così tieni la mano sul cambio – e uno con uscita a destra, per bere in pianura e discesa – così hai la mano sul freno.
Veniamo alla parte difficile, cioè ruote, gomme e rapporti. In questo caso neanche troppo difficile, a dirla tutta. Non conosco il percorso ma sul sito è scritto chiaro: il Tuscany Trail è nato come evento MTB. Quindi, all in. The more, the better. Che significa: Ekar montato 38×10-44, ruote Fulcrum Rapid Red 3 650B, Pirelli Cinturato Gravel M 50mm montato tubeless.
Check liquido tubeless Milkit, che è da inizio anno che va avanti per conto suo. E infatti aveva bisogno di un richiamino. Oliatina generale, check freni. E via.
Altro? Non credo. Manca da caricare la traccia sul Garmin, passare a fare la spesa e arrivare a Massa, credo. Frank siam pronti?

