Il Tuscany trail è tra quegli eventi che abbiamo cerchiato con il bollino rosso sul calendario da inizio anno. Vietato mancare, nonostante le sovrapposizioni che da qui in avanti saranno all’ordine del giorno.
Ma veniamo a noi e ai nostri emissari in terra toscana. Ci sono Fede e Frank per una presenza “di peso” con tante storie e motivazioni diverse per presentarsi al via. Frank gioca in casa e anche per questo il Tuscany trail è quello giusto per il suo battesimo sulle lunghe distanze. Fede invece ha qualche lunghetto in più alle spalle ed è troppo tempo che manca a un evento. Ma soprattutto – dice – è troppo tempo che manca dalla Toscana.
Bici in macchina per Fede e in treno per Frank e ci si vede a Massa. Ovviamente 10 ore di auto per il primo e treno delle 10 pm e si arriva morbidi morbidi per il coprifuoco. Puntualmente Fede si trova alle 2 di notte a caricare le tracce, mettere a posto una fascetta che non lo convince e a preparare panini. Insomma è uno a cui piace dormire poco durante i trail. In particolare la notte precedente.
Mattina di sabato e pronti via, 8.15. Un saluto a Fede e Nic – è grazie a loro che siamo iscritti e possiamo partecipare – e si va. Obiettivo di giornata: arrivare nei dintorni di Siena per passare la notte. Si parte e dopo la prima salita in asfalto parte il gran galà dello sterrato, che non ci abbandonerà praticamente fino agli ultimi 40-50 km di traccia. Mai visto una traccia così lunga e con così poco asfalto come questa prima d’ora.
Appena ci si trova in strada Frank è come Giovanni Storti: non ce la faccio, troppi ricordi. Ogni 10 km è un racconto di una gara juniores o u23 toscana che ha corso in passato. Compresa “la peggior prestazione sportiva di sempre. Ho fatto 7 km e mi son ritirato; avevo vergogna di tornare all’ammiraglia”.
A Lajatico la prima pausa per un po’ di cibo e per il cocktail ufficiale del Tuscany Trail: Coca Cola e Red Bull per un Frank che sente puzza di bruciato e prova a mettere fieno in cascina per evitare la cotta. Che puntualmente arriva pochi chilometri dopo su una salita di qualche chilometro.

Coke and Red Bull. What else?
Scendiamo Volterra per imboccare l’ultima salita lunga della giornata, ed è lì, all’imbocco dell’ultima salita che mi si accende la lampadina, o meglio..si spegne!!!!! In tutto il tempo trascorso fino a quel momento, tra paesaggi immensi per la bellezza e le battute con Fede mi sono scordato di mangiare. La salita è un calvario, crampi alle gambe che a mal fatica pedalo: sono sfinito.
— Frank

Le prime cotte da lunghe distanze non si scordano mai. Comunque si mangia, si aspetta, si tiene duro e si riaccende la luce. Fede spara un po’ di techno per tirare su Frank e a sera siamo a Monteriggioni per cena. E’ già buio, un bel piatto di pici cacio e pepe, un vinello giusto – il vero cocktail del Tuscany Trail – e si parte per raggiungere la nostra meta finale.

Faccio finta di conoscere Siena e ho prenotato appena fuori, dall’altra parte, pensando che fosse praticamente fuori città. Invece ho confuso due paesi e abbiamo dovuto sudarci il nostro letto per un altro paio d’ore buone.
— Fede
La mattina ci si sveglia di buon’ora e si va, non prima di aver fatto i panini con la finocchiona che Fede – il previdente – ha comprato il giorno prima e portato a spasso per mezza giornata.
L’alba e la colazione a Buonconvento ci rimettono al mondo. Poi via con la Val d’Orcia, San Quirico, Pienza, i campi di grano, le colline, etc etc. Non si capisce perché non esista una categoria di YouPorn dedicata alla Val d’Orcia. Incredibile.
E poi via di guadi e si punta Radicofani, punto più alto della traccia. Dopo una salita croccantella il paesino è una bomba, ma è ovviamente pieno di turisti imbruttiti: la nostra salvezza. Perché i posti mainstream se li prendono loro e finiamo a esplorare qualche vicolo fino a giungere a Pane e Companatico. La proprietaria ci accoglie come fossimo i suoi figli: panzanella a volontà, assaggi vari, birrette.
Da lì si “scende” ma non mancano le risalite nei borghi che – giustamente – vale la pena visitare. Sorano, Pitigliano, Capalbio. Incontriamo anche dei regaz di Brescia in vacanza in bici che ci chiedono se per caso seguiamo una dieta specifica per fare questi eventi. Ma ci avete guardato bene?
Appena riusciamo a smettere di ridere siamo in bici per le ultime due ore, direzione mare per chiudere questo Tuscany Trail con ancora un po’ di luce. Effettivamente l’arrivo è più lontano del previsto ma riusciamo ad arrivare al mare con il sole che giusto giusto scende sotto la linea dell’orizzonte e Chiara ad attenderci per una foto che ricorderemo un po’ (santa donna Chiara, quanta pazienza ad aspettarci)


Ma giusto due parole dei due tosi.
Fede: “Ne avevo proprio voglia. Siamo andati alla velocità giusta per goderci i posti, chiacchierare, fare foto, fermarci quando è giusto farlo, menare un po’ quando si è in bicicletta. Tutto perfetto, percorso bello scorrevole, un bel gravel turistico senza troppe complicazioni. Sono felicissimo di averlo fatto nonostante i vari problemi logistici, perché ci tenevo ad accompagnare Frank nella sua prima “avventura”. L’ha superata alla grande e sarà la prima di tante.”
Frank: “Partito per questo Tuscany trail con quel mix di paura e felicità per un qualcosa che ho sempre ammirato e desiderato fare. Ho sofferto abbastanza ma ho capito che tutte le crisi si possono superare con un po’ di pazienza. Un’esperienza fantastica con Fede che mi ha dato consigli molto utili per affrontare queste avventure nel migliore dei modi e con Chiara che di tanto in tanto spuntava da qualche collina per farci una foto. Si può chiedere di più?”