Chiudete le valigie, si vola a Girona!
Dopo aver assaggiato il ritorno agli eventi finalmente si torna a rimettere il numero sulla schiena per davvero!
E no, non lo faremo al circuito di provincia del martedì sera (sia chiaro, anche quelli sono carichi di poesia) ma saremo al via di una delle gare gravel più interessanti e con più hype d’Europa.
The Traka è un evento con due identità, una gara – 100 e 200 km, le distanze – e una versione avventura non supportata da 360 km. Serve dire che le faremo tutte e tre?

We are going to Gironaaaaa!!!!
Ma andiamo con ordine. Domani si parte per la prima trasferta estera di Enough. Tutto pronto? Rispondetevi da soli. Anzi, rispondiamo noi perché c’è da distinguere per bene. Le bici sono pronte e nell’assetto giusto per la gara (ne parliamo sotto per i più nerd), tutto il resto è un gran casino di cui già riusciamo ad immaginare i tratti distintivi. L’arrivo all’aeroporto e l’impacchettamento delle borse in parcheggio, qualcuno che non ha fatto il check-in, il van noleggiato a Madrid e non a Barcellona. Ma soprattutto: Frank che svaligia un duty free, Asja che si perde, Mattia che rompe qualcosa e Fede Bassis che viene fermato ai controlli perché ha in tasca un multitool con cui potrebbe smontare i sedili dell’aereo.
Se – condizionale d’obbligo – e solo se i nostri arriveranno a Girona, si divideranno sulle tre distanze. Quando li vedremo al via un po’ ci commuoveremo e proveremo a capire se le bici sono effettivamente preparate con l’assetto che abbiamo stabilito.
Race - 200km

2600 metri di dislivello molto vallonati, con le due salite più lunghe nella parte centrale del percorso e una parte finale tutta in falsopiano per tornare a Girona. Chi avrà le gambe farà la differenza lì, anche se ad essere onesti non sappiamo come possa essere gestita una strategia di gara in questa occasione. 85% di sterrato e tanto spazio per spingere e andare a tutta: ecco come lo affronteranno Mattia e Asja.
Mattia


Un assetto per provare a fare bene. Mattia ha scelto di rischiare qualcosina soprattutto in termini di rapportatura per fare la gara a tutta e tornare a respirare quell’aria della competizione che gli manca da troppo tempo. Gomme da 35mm e poche borse sulla bici per essere più leggero possibile.
Asja


Asja si mette alla prova per la prima volta in una gara gravel e la prende più come un’occasione di mettere fieno in cascina e fare esperienza. Per questo motivo il suo assetto sarà un po’ più rilassato, per privilegiare il comfort ed evitare al massimo possibili problemi. Ruote da 650 e gomme da 45mm. Una borsa per un po’ di cibo e qualche accessorio in più: se la vedremo ferma al bar non avrà molte scuse. Capito?
Race - 100km

Quasi tutto off-road per la gara più corta. Con soli 1000 metri di dislivello e salite non più lunghe di 4-5 km è un evento per veri cavalli di razza. Anche in questo caso la parte finale è un lungo falsopiano verso l’arrivo, con 30 km in cui veramente chi ne ha più degli altri può salutare la compagnia e rivederla dopo la linea per una birra. Frank è in forma e il percorso sembra cucito addosso al trattore della Maremma: siamo curiosi di vederlo mettere un numero sulla schiena dopo anni di assenza sul panorama delle competizioni
Frank


Quella voglia di fare solchi sugli sterrati fuori Girona ha portato Frank a seguire i consigli del Capitano e optare per un assetto decisamente veloce e competitivo. Ruote Fulcrum Wind da 40mm, gomme Pirelli da 35mm e praticamente nessuna borsa attaccata al telaio. Pippo Ganna levati proprio.
Race - 360km

Qui le cose cambiano parecchio, le ore in sella saranno tante e il dislivello piuttosto interessante. 5000 metri e una traccia con soli 50km di asfalto. Ci sarà da spingere, ma anche da risparmiarsi e gestirsi, perché l’evento è in totale autosufficienza. Cosa che ovviamente non spaventa il nostro Federico.
Fede B


L’assetto di chi deve stare in bici tra le 15 e le 20 ore, se tutto va bene. Ruote da 650 e gomme generose per lui, con una Cluster 7 litri posteriore, una framebag internode e una borsa moon frontale. Una distribuzione che suggerisce che Federico non vuole certo fermarsi a dormire. Un assetto un po’ pesante? Forse sì, se ci sarà certezza di un buon meteo. Se invece le previsioni sono incerte molto di questo spazio sarà dedicato all’abbigliamento per la pioggia. E poi non c’è da dimenticare che se c’è spazio, si riempie di cibo. Ogni panino è una sosta in meno da fare sul percorso. Ogni sosta in meno, almeno 10 minuti guadagnati.
Ci vediamo a Girona!