Prima gli abbiamo sgonfiato le gomme, poi gli abbiamo sregolato il cambio. Manca solo che gli apriamo il telaio in due e le abbiamo provate tutte. Nonostante tutti i nostri tentativi di portarlo sulla cattiva strada, di tenerlo sveglio fino alle due di notte prima delle gare e di dargli fastidio in ogni modo non siamo riusciti a farlo andare piano.

In realtà non è vero, perché chi conosce Mattia sa che l’altro lato della medaglia – cioè quando non ci sono le gare – è rappresentato dal suo mood tranquillo e di compagnia che lo porta a pedalare anche con le persone normali per ore e ore per il gusto di stare insieme e scoprire posti nuovi. 

In ogni caso per una volta siamo riusciti a fermarlo (gli abbiamo tolto le ruote) per qualche domanda e per fare il punto insieme. 

Allora, ci siamo riposati un attimo?
Si, a novembre. Adesso siamo già in ballo da un po’ di nuovo con la bicicletta e non solo.

In che senso “non solo”?
Eh diciamo che andare in bici è solo una parte del gioco adesso. Quest’anno ancora di più, perché con tutto quello che c’è da fare per organizzare la stagione e preparare i viaggi, le trasferte e tutte le cose che abbiamo in cantiere andare in bici è il momento in cui ci si rilassa.

Ormai è passato un anno dall’inizio di Enough…
Sì, un anno pieno di novità, in tutti i sensi. Dopo che ho smesso di correre sono sempre stato “da solo”, non tanto a livello personale, quanto come ciclista o in qualunque modo si voglia chiamare questa cosa di pedalare con qualche obiettivo.

Con Enough è cambiato tutto perché mi sono sentito parte di un collettivo e finalmente si sono concretizzate tante cose che bollivano in pentola da un po’. 

Alla grande quindi…
Sì, certamente è stato bello creare tutto questo. Però devo essere onesto: l’anno scorso mi ha messo di fronte a scelte anche un po’ difficili e non è stato banale prendere certe decisioni.

Ho ragionato molto e ho capito che mese dopo mese Enough è diventato una parte di me, oltre ad essere vero il contrario, cioè che io sono parte di un collettivo. Ho capito che al momento non posso fare a meno di questa cosa che ha iniziato ad avere un ruolo importante nella mia vita e in cui credo veramente. E se credi in una cosa, deve essere la tua priorità. Per me Enough è una priorità.

Si però oltre a questo ti sei tolto anche qualche soddisfazione, no?
Direi di si. Avevo un bel conto aperto con la sfiga e finalmente in qualche occasione mi ha lasciato stare. Diciamo che mi sono anche levato qualche sassolino dalla scarpa ed è stato bello così. Soprattutto, comunque, è stato bello condividere quei momenti e molti altri con gli altri di Enough. Ad esempio all’arrivo dell’Italy Divide.

E quest’anno?
Intanto quest’anno riuscirò a pedalare con un po’ più di tempo e calma senza dover incastrare troppe cose. Però mi sono incastrato da solo con un calendario bello tosto: ma è giusto così, è giusto non lasciare niente per strada e sfruttare tutte le occasioni e gli eventi anche per vedere un sacco di posti nuovi.

Tipo?
L’anno scorso ho messo un bel po’ di spunte su cose che avevo lì da tempo. Quest’anno ne voglio mettere altre che sono lì da altrettanto tempo. Sicuramente una di queste ha il grande titolo “Stati Uniti”, ma piano piano se ne sono aggiunte altre. Africa in primis, ma forse quella a cui tengo di più è in un altro continente ancora. L’Asia forse mi aspetta per l’avventura a cui tengo di più in assoluto.