Ci ha provato qualche team World Tour a rubarcelo strada facendo, ma se c’è una persona che non potevamo lasciarci scappare questa è sicuramente Fede Bassis. Perché? Intanto perché se siete in giro con lui siete certi che in un modo o nell’altro tornerete a casa, anche se dovesse aprirsi il telaio in due. Poi perché è la persona che riesce sempre a stupirci, cosa che non succede tanto spesso e tanto facilmente.
Fede Bassis è quella persona che magari non senti per qualche giorno e poi ti spunta una storia Instagram in cui lo vedi in un posto in cui non dovrebbe essere con una bici che non dovrebbe stare lì. Noi abbiamo imparato a non fare domande e a lasciarci stupire ogni volta.

E allora Fede, come andiamo?
Mi sembra tutto regolare dai, non vedo l’ora di ripartire a girare un po’ perché non sono fatto per stare troppo tempo a casa.
Eh.. ce ne siamo accorti l’anno scorso! Raccontaci un po’ come è andata.
L’anno scorso è stato impegnativo e bellissimo, allo stesso tempo, che poi è una cosa vera per tutte le cose che succedono nella vita. Sicuramente la cosa più bella che mi porto a casa da un anno come quello che è passato è che noi siamo il risultato delle scelte che facciamo. Molto spesso cerchiamo delle scuse, ma abbiamo sempre una scelta.
L’anno scorso ho scelto di agire ed esserci anche quando magari era scontato rimanere a casa sul divano, come quella volta che sono venuto al BAM! anche se sarei potuto rimanere solo 3 ore. Eppure è stata una cosa fondamentale per me.
Ce lo ricordiamo bene! Altri momenti chiave del 2021?
Ce ne sono tantissimi. Sicuramente il 20K ultratrail mi ha messo alla prova e affrontarlo da solo è stata una grande sfida che mi ha fatto crescere. Poi ci sono tante altre situazioni, dalle più piccole alle più grandi, che sono state fondamentali. Penso a tutte le Jeroboam, che sono state un misto tra momenti assurdi e difficili e momenti in cui fai fatica a respirare dal ridere.
In realtà poi l’anno scorso ho imparato ad apprezzare e a vivere in un altro modo anche le piccole cose. Per esempio andare al lavoro in bicicletta ora lo vivo già come un viaggio: non serve per forza un contesto epico, tutto dipende dallo stato d’animo con cui affronti le cose.
E per il 2022, cosa hai in programma?
Prima di parlare di programmi in senso di calendario, ti dico che per me il 2022 ha molto a che fare con la parola “contesto”, appunto. Molto spesso mi trovo a ragionare e a pensare, e di volta in volta mi fisso su alcuni concetti e provo ad esplorarli. Ora mi affascina il concetto di “contesto” e vorrei metterlo a fuoco. E visto che la bici mi aiuta a pensare, in questo 2022 sono sicuro che il mio andare in bici avrà una relazione con quello.
Il contesto è fondamentale quando sei in bici e puntualmente cambia, di minuto in minuto. Se poi pensi alle avventure e agli eventi un po’ più lunghi, il contesto è sempre fuori controllo. Parti con un’idea e cambia tutto di continuo. Mi aiuterà a ragionarci.

E dove andrai a cercare questi contesti che cambiano?
Proverò a mettermi alla prova aumentando un po’ le distanze. Finora sono stato su eventi di un paio di giorni, quest’anno il mio primo obiettivo è l’Italy Divide. Non vedo l’ora.
Aspettative?
Per l’Italy Divide, nessuna. Per questo 2022 sicuramente vivere le cose con leggerezza e passare dei momenti interessanti insieme agli altri di Enough. L’anno scorso non ci conoscevamo a inizio anno e con alcuni si è instaurato un rapporto strettissimo. Quest’anno partiamo già molto più avanti e sono sicuro che ci saranno delle occasioni in cui ci fermeremo in silenzio a guardare un’alba senza bisogno che nessuno aggiunga altro, così come ci saranno delle situazioni in cui cadremo dalla bici dal ridere e non riusciremo più a pedalare. Nessuna aspettativa perché so che succederà. Basta lasciare che le cose accadano, senza andare a cercarle.