Se fossimo una nonna italiana media a questo punto della storia saremmo qui a dire al nostro Franky una frase tipo “mangia che ti vedo deperito”. Non capiamo come sia possibile: probabilmente Frank non ce l’ha detto ma è una matrioska. L’anno scorso ci hanno dato la parte esterna, stavolta invece ci è toccata una di quelle più vicine al centro.

La verità è che a noi di quanto sia magro o quanto vada forte Frank ce ne frega il giusto. L’anno scorso è stata una scoperta dietro l’altra, per noi e per lui, e ormai siamo quasi sicuri di non poterne fare a meno. Cosa abbia in serbo per noi non lo sappiamo: rimaniamo in attesa tra un termine toscano da imparare e un dj set techno da far partire alla prima occasione utile.

Ti ricordi quando un anno fa ti hanno chiesto di fare parte di Enough? Cosa hai pensato?
Ricordo benissimo il messaggio di Mattia, che mi proponeva di entrare a far parte di questo progetto. Arrivando dal ciclismo agonistico non sapevo cosa aspettarmi ma senza pensarci ho accettato.

Nei giorni successivi quando piano piano ho iniziato a mettere a fuoco la cosa ho più volte pensato per quale motivo avessero chiesto proprio a me. Ero fuori forma, appesantito e non sapevo nulla di gravel e di avventure in bicicletta.

Come è stato il 2021? Anche rispetto alle aspettative che avevi
Il 2021 è stato un tornado di emozioni. Venendo dalle gare non sapevo come comportarmi e cosa fare in determinate situazioni. Non avevo grandi aspettative ma con il passare del tempo e con l’aiuto dei compagni di Enough sono cresciuto: ognuno di loro mi ha insegnato tanto nel corso della stagione e adesso la mia borraccia degli attrezzi è molto più fornita rispetto allo scorso anno.

Quante volte hai pensato “ma chi me l’ha fatto fare”?Ogni volta che dico sì ad una proposta della comitiva di Enough, il secondo dopo c’è sempre quel momento. 🙂

C’è sempre quel pizzico di incoscienza e di inaspettato nelle cose che facciamo ma alla fine mi faccio sempre trascinare e mi diverto tutte le volte.

Sicuramente tra tutti i componenti di Enough eri quello un po’ più lontano dal mondo dell’avventura. Che gente hai trovato? Come è stato l’approccio?
Come ho detto prima, venendo dalle competizioni su strada non sapevo nulla di gravel e dell’avventura off-road. Devo ringraziare tutti i ragazzi perchè mi hanno insegnato tanto.

All’inizio ero veramente spaesato e non sapevo da dove cominciare, ho fatto dannare molte volte Fede e Mattia perché puntualmente non avevo l’attrezzatura necessaria per aggiustare un guasto alla bici. Ora non più. Quasi più, dai.

Ho trovato tanta gente lungo la strada e agli eventi che ho fatto lo scorso anno e ognuno mi ha lasciato un’emozione diversa. Ho capito che la bici non è sempre e solo numeri e fuorisoglia, ma anche un mezzo per godersi una pedalata notturna o semplicemente un punto panoramico che lascia senza fiato.

Il momento più bello del 2021? E quello più difficile?
Il momento più bello è senza dubbio il primo raduno sul Grappa. Il primo “ritiro” Enough: ero molto ansioso di non essere all’altezza giusta e che magari vedendomi fuori forma potessero cambiare idea. Però subito dopo la prima pedalata è scattata subito l’intesa fra tutti i membri e km dopo km ho capito che mi trovavo nel posto giusto con le persone giuste.

Invece il più difficile è stato senza dubbio il periodo di stop che ho dovuto fare causa lavoro. Enough è come una droga, crea dipendenza 🙂

Come la vedi questa stagione che sta per partire?
Partiamo già molto coesi ed è già un bello step in avanti. Il calendario è bello fitto e posso dire che rimetterò un numero sulla schiena per cercare di fare bene.

Anni fa correvo insieme a Mattia, nelle categorie giovanili. C’è una bella intesa corsaiola e vediamo cosa succederà. Però cercherò di fare anche eventi più “tranquilli” dove non mancherà sicuramente di bere qualche birretta tutti insieme.