Una delle grandi news di quest’anno è la nostra collaborazione con Pas Normal Studios. Stiamo già pedalando con i nostri nuovi kit – un misto tra capi già sul mercato, alcuni prototipi da testare e qualche capo della nuova collezione Escapism.
Più avanti gli daremo un’occhiata dal punto di vista tecnico, ma per ora volevamo sapere un paio di cose dalla mente dietro al design del nostro nuovo kit, che riflette piuttosto bene il nostro concept “Crazy. Or not.” Oltre ovviamente ad essere decisamente bello ed elegante.

Abbiamo fatto un paio di domande a Karl-Oskar Olsen – co-fondatore e direttore creativo del brand – di dirci qualcosa in più su questo design e su un altro paio di cose. Sappiamo che in tanti nel loro ufficio sono ciclisti e volevamo un paio di info per pianificare una traccia per quando pedaleremo finalmente insieme.


Qual è stata la tua ispirazione per il design e per il pattern?
Ultimamente ho ascoltato molta musica psichedelica e jazz e il design nasce proprio da quello – è un pattern organico e fluido applicato a un kit performance. Penso che questo contrasto sia interessante.
Che tipo di musica o canzoni assoceresti al design?
Le mie ispirazioni ultimamente sono Spaceman 3 e Joy Division. Sono gruppi in grado di canalizzare le emozioni e creare spazi interessanti in cui l’ascoltatore può immergersi. Ho ascoltato anche molto Johb Coltrane ultimamente. Sono tutti artisti che creano gli stessi spazi e ti suscitano le stesse emozioni di quando stai facendo una bella pedalata. Ti sembra di scomparire nella strada di fronte a te.
Perché Pas Normal Studios e Enough Cycling possono funzionare insieme?
A noi piace entrare in contatto e supportere progetti e persone che fanno le cose in maniera diversa da come siamo abituati, questo è il nostro approccio e il nostro DNA. Penso ci sia il bisogno di sfidare la percezione di ciò che è il ciclismo oggi. Anche noi ci stiamo evolvendo e entrare in contatto con Enough ha molto senso, perché si tratta di un progetto organico e basato su un forte senso di comunità.
PAS ha approcciato il mondo adventure e l’off-road ultimamente. Sappiamo che la direzione del brand riflette molto la visione che avete del ciclismo. Perché lo avete fatto e perché l’adventure è diventato interessante?
Mi sono trasferito fuori città di recente. Questo mi ha dato una nuova percezione del paesaggio e del modo in cui posso pedalare. Aggiungere trail, strade sterrate e sentieri nei boschi mi da molta più libertà per essere creativo. Penso che questa sia la cosa più interessante per me di questo mondo: puoi essere creativo anche nel modo in cui pedali.

Se dovessi sceglierne solo una, quale avventura in bici andresti a fare domani?
Ho sentito grandi cose riguardo alla costa ovest della Danimarca. C’è una traccia che va dal confine con la Germania a sud fino al punto più a nord del paese. Comprende pezzi gravel, strada e pezzi sulla spiaggia, oltre al fatto che c’è sempre vento. Mi piacerebbe farlo, magari in bikepacking.
Altro che vuoi aggiungere – senza filtri?
Il tempo è prezioso, penso che dobbiamo ricordarcelo e penso che pedalare sia un ottimo modo di connettere persone e culture. Quando sei in sella affronti le stesse rampe, gli stessi trail difficili, allo stesso modo della persona che sta pedalando con te. Crei un legame molto forte e le differenze, in bici, scompaiono. Siamo tutti uguali quando siamo in bici.

