Mavi Sperotto

Qualcuno un giorno ci ha detto che poteva essere la ragazza giusta per noi. Per capire se avessero ragione l’abbiamo portata a fare un giro in bici con noi, uno di quelli in cui poi capita di tutto tra neve, freddo, buio e casini vari. Insomma che potevano succedere due cose: o ci beccavamo una denuncia oppure potevamo smettere di cercare. Al momento l’avvocato non ci ha ancora chiamato, quindi eccoci qui.

Come ci ha conquistato? Bhè, l’abbiamo vista pedalare e quasi poteva bastare, ma quando a fine giornata ci ha detto, testualmente, che “il gravel fa schifo” l’abbiamo abbracciata e abbiamo fatto un brindisi per celebrare il suo ingresso in Enough. 

Un passato da ciclista professionista, una certa inclinazione per il pericolo (fatevi raccontare del suo rapporto con i fuochi d’artificio per capire) e una passione per il buon cibo e per il buon vino. Non potevamo immaginarci un acquisto migliore.

Mavi spotted in un posto interessante

The unconventional enough interview

Da quanto pedali? Cosa ti ha spinto a farlo per la prima volta?
Pedalo da quando avevo 8 anni, anche se in realtà la prima gara l’ho disputata a 6 in pista. Perchè lo faccio? Il motivo non lo so bene nemmeno io in realtà, ho provato altri sport, alcuni addirittura per un solo giorno come il nuoto.

Poi, convinta della mia scelta, sono tornata al ciclismo e me ne sono innamorata. 

I miei genitori correvano entrambi per una squadra di MTB ma non mi è mai stato imposto nulla. Dopo un po’ di giri ho selezionato attentamente il mio sport ideale da sola, senza forzature.

Come definiresti il tuo approccio alla bici?
Ora che ho smesso da pro lo definisco liberatorio, di scoperta, avventura. Per me è un modo di sentirmi immersa nella natura e di liberarmi dalla frenesia della vita lavorativa.

Raccontaci della tua uscita in bici più bella
Nonostante tutte le gare e gli allenamenti, dico il viaggio di 3 giorni in bikepacking, direzione Roma. 3 giorni di paesaggi mozzafiato, grandi mangiate, imprevisti, conoscenze nuove.

Raccontaci di quella volta che sulla bici ti sei trovato/a più in difficoltà
Forse sono impopolare ma grandi difficoltà per il momento non ne ho incontrate anche se quella volta che mi sono persa in Norvegia dopo una tappa non è stato per nulla simpatico. Anzi, un giorno vi racconto della prima uscita con quelli di Enough e forse sì: quella è stata la volta più complicata!

Qual è l’oggetto che porti con te in ogni uscita e del quale non puoi proprio fare a meno?
Una spilla a forma di ranocchia che anche mio papà si portava in tasca tutte le volte che andava in bici

Completa questa frase: Se esci in bici con me sappi che …
Se non sto parlando forse è meglio se mi porti a mangiare un panino con la mortazza

Qual è il tuo evento ciclistico dei sogni?
Potrebbe a breve organizzarlo Jacopo, l’idea c’è. 

Che piani hai per questa stagione? Ci sono eventi ai quali tieni più degli altri?
Il mio personal goal è imparare a gestirmi, trovare un equilibrio; penso che le esperienze che farò quest’anno possano essere una pratica perfetta per raggiungerlo. L’evento a cui tengo particolarmente è Unbound, negli Stati Uniti. 

A che cosa hai detto enough in passato? A cosa pensi che non dirai mai enough?
Ho detto Enough, non solo in passato ma da sempre, al abominio del ketchup sulla pasta o a quello dell’ananas sulla pizza.. vi state chiedendo che c’è di strano nel mettere l’ananas sopra la pizza? Niente, se lo metti sopra la tua. 

Non dirò mai Enough, cambiando ambito, allo stare in mezzo alla natura lontano dal traffico, al buon cibo accompagnato da un calice di vino.

La prima volta che abbiamo portato Mavi a fare un giro

Spiega cos’è Enough Cycling a tua nonna
Se dicessi davvero a mia nonna ciò che sto per fare rimarrebbe traumatizzata a saperlo, direbbe “vialtri si mati, portate da magnare almanco” (voi siete matti, almeno porta da mangiare!)

Il tuo sabato sera ideale? E se fosse un weekend?
Sabato sera ideale: vasca da bagno e bottiglia di vino. Per il weekend aggiungo anche una baita in montagna.

Hai a tua disposizione un anno sabbatico! Come lo impiegheresti?
Potessi avere un anno a disposizione lo utilizzerei per viaggiare in più posti possibili. Provare cibi locali, raccogliere ingredienti e poi sperimentare ricette. Avanzando sempre del tempo per visitare musei e tutto il resto.

Una frase che ti rappresenta
Every day every hour turn the pain into power 

Il tuo ciclista o sportivo preferito
Andrea Tafi

Se non sei in bici stai…
facendo caffè e servendo calici di vino, oppure sto cucinando 😅

Ti è capitato di incrociare Enough sulla tua strada l’anno scorso? E se sì, cosa hai pensato?
Sì, al mio primo evento gravel. Lo definirei un battesimo coi fiocchi: in mezzo alla neve, di notte, in salita, senza una torcia, senza segnale gps/ internet. Ho esordito con un “che schifo il gravel”. Ma l’antico vaso è stato portato in salvo e se mi chiedessero di rifarlo, bhe, ripartirei domattina. 

Ma hai visto come si sono ridotti gli altri in meno di 12 mesi? Sei sicura che è la scelta giusta?
A dir la verità non li conoscevo 12 mesi fa. Può sembrare strano se mi sembra tutto nella norma? Forse sono capitata nel gruppo giusto!