Jacopo Lahbi

Prima di scoprire che le due ruote rendono un essere umano più veloce Jacopo correva piuttosto forte, tanto forte da coprire gli 800 metri in 1 minuto e 46 secondi. Per darvi un riferimento, circa a 3 secondi dal record italiano.
Da quando si è dotato di due ruote ha decisamente allungato le distanze, trovandosi tuttavia a litigare con un nuovo nemico: la gravità. 1 minuto e 46 secondi sono oggi il tempo che intercorre tra una sua caduta e quella successiva. Ma il ragazzo si farà, perché lo spirito dell’atleta è certamente più forte di quei 9.8 Newton, così come la forza di volontà e l’intraprendenza. Per ora ci godiamo i suoi esperimenti, tanto in bici quanto a casa. Non è raro vederlo armeggiare su una bici, costruire prototipi di borse, adottare soluzioni punk per sopravvivere.

Nel mentre cerchiamo di tenerlo idratato il giusto e senza esagerare. Perché a lasciarlo da solo si rischia che il tasso alcolemico superi in fretta l’ematocrito e che il budget del team finisca prima del tempo: don’t drink and ride. Almeno non sempre.

Quando vi diciamo che la forza di gravità può essere un problema per Jacopo…

The unconventional enough interview

Da quanto pedali? Cosa ti ha spinto a farlo per la prima volta?
Pedalo con una certa costanza da circa un anno. Prima praticavo atletica leggera a livello agonistico e questo mi impediva di dedicarmi a tutto ciò che non fosse allenamenti specifici o recupero. Con il lockdown e il posticipo di tutti i grossi eventi del 2020 ho deciso che era arrivato il momento di dedicarsi ad altro che non fosse il mio sport. Ho iniziato a pedalare – le bici sono state da sempre una mia grande passione – e da allora mi sono fatto travolgere.

Come definiresti il tuo approccio alla bici?
Bello. Libero. Mi sento fuori da ogni categorizzazione e questo mi permette di esprimere la mia personalità senza limitazioni. C’è chi mi ha definito ultracycler, chi corridore, chi troppo cazzone per migliorare le mie performance. Io salgo in bici e sono felice così, sentendomi solo me stesso e facendo quello che mi fa stare bene.

Raccontaci della tua uscita in bici più bella.
Ricordo con piacere molte uscite ed il fattore comune è per tutte la compagnia. Ho la fortuna di pedalare con persone fantastiche che rendono ogni uscita unica ed indimenticabile. Quella che metto in cima alla lista è il brevetto del grappa no stop. Sulla carta è stata un’uscita solitaria ma di fatto sono stato per due giorni in compagnia della miglior crew che potessi desiderare, capitanata de Fede e Nicola di Fulcrum.

Raccontaci di quella volta che sulla bici ti sei trovato/a più in difficoltà.
Qui magari un giorno ci prenderemo qualche oretta e inizierò a raccontarvi. Ho preso talmente tante legnate che non saprei nemmeno da dove iniziare. Diciamo che due uscite su tre torno a casa completamente devastato. Raccontandovi di una farei un torto a tutte le altre.

Qual è l’oggetto che porti con te in ogni uscita e del quale non puoi proprio fare a meno?
Uno zainettino da 10 litri di quelli compattabili, perchè non si sa mai! É molto capiente. Ci possono stare dentro comodi due polletti arrosto e la giusta quantità di birrette

Completa questa frase: Se esci in bici con me sappi che …
Spingeremo quando ci sarà da spingere ma non ci starà correndo dietro nessuno: ad una certa arriverà l’ora del picnic e lì avrò da dire la mia.

Qual è il tuo evento ciclistico dei sogni?
Di eventi grossi non ne ho mai fatti e quindi è un mondo tutto da scoprire. Mi sento di dire però che la Silk Road Mountain Race mi sembra impestata a sufficienza per definirla il prossimo grande sogno da realizzare. Non riesco ad immaginare luoghi più remoti ed imprevedibili delle montagne del Kirghizistan e sono sicuro che ci sia molto da vivere e da imparare essendo esposti così intensamente a madre natura e i suoi elementi.

Che piani hai per questa stagione? Ci sono eventi ai quali tieni più degli altri?
Da questa stagione mi aspetto di pedalare tanto e dormire poco. Non ci sono eventi ai quali tengo particolarmente ma non vedo l’ora di partecipare a qualcosa che saprà spingermi oltre e testare le mie capacità sulle lunghe distanze.

A che cosa hai detto enough in passato? A cosa pensi che non dirai mai enough?
Ho detto Enough ad una carriera sportiva e ai tanti sacrifici che questa comporta. Credo che a questo punto non dirò mai enough alle nuove avventure.

Spiega cos’è Enough Cycling a tua nonna.
Cara nonna, Enough è la nostra salvezza! Da adesso io non dovrò più sentire “queste non sono cose da fare da soli” e tu potrai dormire sonni tranquilli sapendo che nei boschi e tra le montagne sarò sempre in ottima compagnia.

Il tuo sabato sera ideale? E se fosse un weekend?
Il mio sabato sera ideale è qualcosa di semplice semplice con gli amici.
Per il weekend invece direi che ha poca importanza dove si va e cosa si fa, purchè ci sia in programma una notte da passare per terra e sotto le stelle. Adoro l’esposizione alla natura e questa mi rigenera anche quando incontro le peggiori condizioni.

Hai a tua disposizione un anno sabbatico! Come lo impiegheresti?
Partirei da solo e seguirei il vento, alla ricerca di nuovi posti e nuove persone da conoscere e scoprire. Con qualche soldo a disposizione probabilmente lo farei in barca a vela. Con i quattrini che mi ritrovo in tasca ora invece, partirei in bicicletta e poi chissà, forse sarei costretto a mollarla da qualche parte, ma di certo non tornerei sui miei passi.

Una frase che ti rappresenta.
Odio i cliché ma in questa circostanza dovrò per forza tirare fuori una di quelle frasi del tipo: non è forte chi non cade mai, ma chi cade e si rialza; cadi cento volte e rialzati 101… insomma qualcosa con il cadere e rialzarsi. Ahimè rappresenta fin troppo bene quello che succede quando esco in bici

Il tuo ciclista o sportivo preferito.
Krystal Rivers. Gioca a pallavolo per un club in Germania e per la nazionale USA. Nel corso della sua vita ha dovuto affrontare difficoltà che molti reputerebbero insormontabili, rischiando la vita in più di un’occasione. Lei però non ha mai mollato e ha sempre ritrovato la grinta per diventare e poi tornare ad essere la numero uno in quello che fa. Io ho avuto la fortuna di conoscerla nei miei anni universitari in Alabama ed è stata il più grande esempio di mentalità sportiva che io abbia ricevuto.

Se non sei in bici stai …
Potrei essere ovunque, ma spererei di farmi trovare tra le montagne, nei boschi o a casa intento a costruire qualcosa con il legno.

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