Siamo onesti: del BAM non sappiamo bene cosa dire per uno svariato numero di ragioni. La principale è che provare a dire esattamente cosa sia successo in questi due giorni in cima a quel muro di cemento che porta al panettone d’erba su cui poggia il rifugio Lausen sarebbe un’impresa difficile anche per le penne migliori. Figuratevi per noi che sappiamo mettere a mala pena in fila soggetto e predicato.

Getting to the BAM! be like
Davvero, non si sa da dove partire. Dalla distesa di tende che ti scalda il cuore solo a vederla? Dal concerto della sera? Dalle storie che abbiamo condiviso davanti a una birra? Dalle persone che abbiamo incontrato, chi per la prima volta dal vivo, chi per la prima volta dopo mesi?
Va be insomma, ci siamo capiti. Il BAM! è stato quell’evento che ti fa andare in ufficio al lunedì mattina, in bicicletta, con il sorriso e il sole in faccia. è stato quell’evento che vorremmo fare una volta al mese. è stato anche quell’evento che ti alleggerisce la mente e il cuore da una parte e dall’altra ti fa nascere domande, dubbi e ti mette in testa un sacco di pensieri, perché quando incontri certe persone e senti certe storie ti chiedi che cosa ti trattenga dal fare lo stesso.
Insomma il BAM! è l’evento dove si dorme poco e si sogna molto ed è un posto dove ci siamo sentiti a casa anche se abbiamo dormito buttati in un prato senza nemmeno una tenda. Perché non esiste un posto al mondo in cui si può sentire più forte che a bike is enough to be happy. Gente in Graziella e gente con bici da paura, gente in gruppo, gente da sola, gente con la city bike e gente con una full, gente con i pannier e gente con le borse da bikepacking. In comune? Il sorriso in faccia e neanche il minimo segno di giudizio sull’assetto e la filosofia dell’altro. Una bici è abbastanza, qualunque essa sia.


Al BAM! ci siamo arrivati carichissimi (non le bici – s’intende – ma proprio noi) in diversi modi. Sisona con un bel viaggetto di qualche giorno da casa in Piemonte, Fede e Jacopo dall’incredibile pre-party a casa Lanzaretti insieme ai cicloviaggiatori più fighi del mondo (grazie Nure per l’invito) dopo aver recuperato Asja. Quegli eroi di Mattia e Fede B direttamente dal lavoro senza passare dal via.
Ci siamo stati e probabilmente ci siamo fatti notare abbastanza. La cronaca la lasciamo ad altri – anche perché abbiamo dei buchi che faremmo fatica a ricostruire – e passiamo direttamente alle pagelle più attese del panorama ciclistico odierno.
LE PAGELLE DI ENOUGH
IL BAM!
Abbiamo già detto abbastanza e ci ripetiamo. Ci mancava tutto: stare insieme, ridere, scherzare, fare schifo, farci guardare male, farci ridere dietro, addormentarci la sera guardando le stelle, svegliarci la mattina rivedendo le stelle. BAM BAM. Voto: 10
ANDREA BENESSO
Si fida di noi per fare una traccia per portare la gente al BAM!, forse per cercare di scongiurare il pericolo assembramenti e per provare a sfoltire la lista dei presenti. Ma cosa gli vuoi dire? In tempi in cui il mondo non riesce a organizzare le fiere dell’asparago, questo ti tira in piedi una roba a metà tra la Woodstock del pedale e il Giubileo della forcella. Se la pandemia ci toglie i concerti dei Modà e di Alessandra Amoroso e ci lascia il BAM, bhè – amici – portate in tavola questo pipistrello in umido che c’è da far partire il prossimo giro.
BENE ANZI BENESSO. Voto: 10 e lode
JACOPO LAHBI
Pantani sul Carpegna, Roberto Baggio dietro le punte, Museeuw nella Foresta di Arenberg, Jacopo Lahbi alla serata del BAM! Questi gli esempi che Wikipedia riporta alla voce: “habitat naturale”. Stiamo ancora aspettando di vedere una buona prestazione sui pedali nel 2021 ma, Signori, il BAM! lo tiene in piedi quest’uomo da mattina a sera. La mattina seguente il BAM! intero guarda le maglie viola-azzurro con occhi diversi – con un misto di diffidenza e compassione, probabilmente – mentre lui cerca prima la bici e poi le borse, perse in punti diversi del prato del Lausen. SALVATE IL SOLDATO LAHBI. Voto: 9

DINO LANZARETTI
Dino Lanzaretti viaggia perché se tenesse i suoi pettorali fermi in un posto per troppo tempo gli toccherebbe dichiararli al catasto e l’IMU che ne conseguirebbe sarebbe decisamente troppo proibitiva. Sembra che l’anno prossimo il BAM! stia valutando di cambiare location: dal Lausen ai pettorali di Dino, appunto, per aumentare la capienza del campo tende.
Aggiungiamoci che la maglietta per Dino è come il gravel: non esiste. Gira due giorni a petto nudo e le cicloviaggiatrici impazziscono appena ne percepiscono la presenza nell’aria. A una certa è costretto a vestirsi perché Denny è stanco di passare il Mocio Vileda sul piazzale del rifugio e gli chiede di darsi un contegno. DIGA LANZARETTI. Voto: 9.5

SISA VOTTERO
Il debutto e l’incontro più atteso di questo BAM! dopo mesi di relazione a distanza. Finalmente Enough incontra la Sisona anche di persona ed è amore a prima vista. A suo agio come pochi, dispensa sorrisi, risate e conosce tutti i presenti per nome, cognome e curriculum di viaggio. Insomma non sa cosa sia un bivy ma sa tutto di tutti. Ha girato il mondo con un cane nel carrello. Stavolta lo lascia a casa, ma è la TRECCANI della spedizione. Voto: 9

ANTONIO DI GUIDA
Arriviamo venerdì sera a casa di Dino e ci guarda come alieni. Probabilmente ha ragione a farlo, visto come ci presentiamo. Da lì è tutta in discesa e si entra in sintonia. A partire dal km 20 del giorno successivo, quando Antonio – piuttosto provato – ci dice che vorrebbe avere il fornello per farsi una pasta al volo prima di continuare. CHEF TONY. Voto: 10

STEFANO ZOTTI
Mai così ligio alle regole aspetta conferma prima di prendere baracca e burattini e presentarsi al Lausen. Ovviamente l’organizzazione dà il nullaosta perchè sa che il coefficiente di bellezza di un evento con Zotti cambia ordine di grandezza. L’outfit è quello tipico dell’italiano che si presenta in riviera a pasturare le figlie degli ingenui teutonici che ce le portano in vacanza. Pantaloni corti, canotta, borsa di cuoio. Una sdraio alla fila due, grazie.
Da esperto qual è lo Zotti ci sorprende al rientro in tenda con un pasto salva-vita a base di tacchino, pane alle olive e mirtilli. Discutibile, ma alla fame chimica non si comanda. SPUNTINO DI MEZZAZOTTI. Voto: 9

ASJA PALADIN
Un anno prima a giugno sei in ritiro a Livigno, quello dopo sei a dormire in tenda buttato in un prato. Quanto siamo fieri di questa ragazza facciamo fatica anche a dirlo. Ha ancora un paio di difetti da limare, in particolare in fatto di gusti musicali, ma datele tempo e dateci un altro paio di BAM! e vi garantiamo che la ragazza si farà. Notevole comunque l’attitudine: essere quella-che-ha-vinto-in-spagna e non pretendere nemmeno la sicurezza per presentarsi in mezzo a tutta questa gente è un atteggiamento da lodare. UMILTA’ PALADIN. Voto: 9

MICHELE NURE BOSCHETTI
Come sempre una certezza al BAM! tra seminari sulla preparazione delle borse, prestazioni in pista da ballo, presenza al bancone del bar. Non si risparmia mai. Lui piazza il divano dove deve stare e poi è uno stand vivente che fa esattamente quello che dovrebbe fare ogni sponsor di questo evento. Il meglio però lo da al pre-BAM! a casa Lanzaretti. Porta un impianto che Live 8 levati proprio e fa crollare un ramo da una pianta a forza di cassa dritta a 180 bpm. E in un attimo si passa DA MISSGRAPE A MISS KETA. Voto: 10

MATTIA DE MARCHI
Anche lui, cosa vuoi dirgli? Finisce di lavorare e si presenta prima del tramonto munito di bici, bivvy e sacco a pelo. Si beve le sue birrette, si mangia la sua polenta, tira sera come tutti. E poi cosa fa? Sveglia alle 5 e via ad allenarsi. Quando gli altri stanno ancora capendo in che mondo si stanno risvegliando lui ha già messo lì 70 km e 2000 di dislivello. 24H, 360 GRADI. Voto: 9.5

NICOLA CANZIAN
Anche qui abbiamo finito le parole. Chiude il Carso trail la mattina (per chi non lo sapesse 330 km e 7K di dislivello) e la sera è lì a tenere botta fino alla fine. Mai fuori posto, mai banale, mai assente. CANZIAN IS NEVER ENOUGH. Voto: 9+
FEDE BASSIS
Chiudiamo la serie degli eroi con il più eroe di tutti. Arriva con il buio e se ne va con il buio. In mezzo una grande prestazione degna del suo nome. BASSIS.ZIP. Voto: 9
ALBA OPTICS
PG, Luca e Matteo si fidano della traccia di Enough e fanno male. Ne consegue una giornata di sofferenza e di lento avvicinamento alla festa del Lausen, a cui arrivano provati ma soddisfatti e soprattutto assetati. Purtroppo per loro anche lì devono stare dietro a Enough e ne escono ancora più provati. Il tocco di classe è la colazione fuori dalle tende di tutti la mattina dopo. Quando pensi: “Madonna come sto messo, avrei proprio bisogno di mangiare qualcosa” – tac! Eccolo lì, il sacchettino di Alba con i muffin. DOESN’T MAKE YOU FASTER, MAKES YOU COOLER. Voto 8

NICCOLO’ VARANINI
Si presenta con una bici da Enduro più grande di lui e ci fa l’effetto che farebbe picasso con in mano un pennello Cinghiale. Carico come uno che deve sposarsi a breve prende in mano la serata quando la festa è finita e lo fa in modo discutibile. Ovvero sfidando la gente a sollevare bottiglie da terra senza l’uso delle mani -non diremo con cosa, ma la risposta è comunque contenuta nella parola mani. Sport di cui si rivela campione indiscusso. (VAR)ANI(NI). Voto 9.5

GIULIA MANZELLI
Che sorpresa questa Giulia. La troviamo venerdì sera a casa Lanzaretti e capiamo che c’è molto potenziale. Fa la vaga, dicendo che va in bici da poco. Poi il giorno dopo si spara i suoi 2000 metri di dislivello senza fiatare. Scarpe flat e zaino in spalla, così. Comunque ci tratta come gli ultimi degli stronzi – giustamente. A partire dal momento in cui guarda le nostre bici e ci dice, candidamente: bhe dai, facile con le bici elettriche. NESSUNA PIETA’. Voto 9.
FEDE DAMIANI
Cappellino giallo d’ordinanza, piumino viola, occhiali importanti e si va al BAM! senza farsi notare. Così poco evidente che la NASA ha riportato che da sabato, oltre la muraglia cinese, anche il Lausen è visibile dallo spazio. E hanno pure il coraggio di farlo parlare al microfono come divulgatore di chissà cosa, nonostante le birre della sera prima. SAMANTHA CRISTO-MORETTI. Voto 9.

PIETRO OSTI
Sandro Ciotti per il calcio, Adriano De Zan per il ciclismo, Pietro Osti per il bikepacking. Queste le voci di riferimento del panorama sportivo italiano di tutti i tempi. Intervista tutti come se sapesse effettivamente di cosa sta parlando, mentre in verità sui fogli che tiene in mano spacciandoli c’è scritto: 3 birre, 2 carne salada, 2 polente e cervo. Gli appunti li aveva persi prima ancora di finire il muro del Lausen. Come sempre prestazione maiuscola, sul palco e al concerto. Presto la voce ufficiale di Enough Cycling. NICCOLO’ CAR-OSTI. Voto 10.
ANDREA GIRLANDA
Presentarsi come referente di komoot a un evento di cicloviaggiatori è come presentarsi da Chianina alla festa della Fiorentina: sai di essere protagonista, ma potrebbe non finire benissimo. Insomma finalmente molti possono finalmente associare un volto al software che li ha fatti passare in giardino di quel signore molto incazzato. In realtà tutti i presenti sono grati all’app su cui passano più tempo che su Porn Hub e non mancano di inondare il Girla di domande di qualunque tipo. Fino a chiedergli tracce di sua conoscenza per scendere a valle, come se fosse lui stesso il server di komoot. CYBER-GIRLA. Voto 9.