We’ve waited enough! Dopo che i confini degli Stati Uniti ci hanno respinto e quindi niente Unbound Gravel (sì, eravamo iscritti anche lì), dopo che la TCR è stata cancellata, dopo che anche l’Atlas Mountain Race ci ha dato appuntamento per il 2022.. finalmente è arrivata l’ora di un bell’evento internazionale come piace a noi!
Badlands è una gara di quelle che aspettiamo da tempo. Per chi non lo sapesse, il percorso parte da Granada e fa un giretto attraversando l’unico deserto europeo e un po’ di posti che sembrano decisamente interessanti, anche solo dalle foto. Questo è il percorso – guardate voi, che è inutile che proviamo a descriverlo. Anche perché, comunque, mica ci abbiamo già pedalato.

750 km e 15K di dislivello. Quite enough.
Per chi non sapesse nemmeno questo, Badlands è alla sua seconda edizione. La prima, nel 2020, l’ha vinta un certo Lachlan Morton in 43 ore e spiccioli. Tutti gli altri, dal secondo in poi, ci hanno messo almeno 60 ore.
Quest’anno il percorso non è esattamente lo stesso, ma non si allontana nemmeno di tanto da quello. Insomma, fate due conti per capire quanto è duro il percorso e quanto piano vedrete muoversi i nostri puntini sulla mappa.
Chi gareggerà nella categoria solo forse è inutile anche che lo diciamo. Dopo l’Italy Divide Mattia è pronto a un’altra bella avventura off-road nel solito stile. La coppia improbabile invece sarà formata da Asja e Fede Damiani: lei alla prima esperienza di questo tipo, lui finito come uno straccio dalla North Cape.
Gli abbiamo chiesto di scriverci un po’ come la stanno vivendo e come affronteranno gli sterrati spagnoli. Eccoli qui.

Mattia
“Bhe dai, poco da dire! Si torna in Spagna, che per me è un paese nuovo dal punto di vista ciclistico ma che quest’anno mi ha già dato una bella soddisfazione con The Traka.
Finalmente si torna a fare una gara, dopo che questo maledetto Covid mi ha costretto a saltare molti degli impegni che avevo programmato: Unbound, TCR, Atlas. Tutto quello che è saltato, insomma.
Questo è un formato che mi piace molto e ho proprio voglia di partire.Con 750 km e 15000 di dislivello la previsione è quella di stare in giro una notte, quindi assetto veloce e leggero.
Dopo l’esperienza all’italy non potrò a fare a meno del mio zaino con sacca idrica, in cui c’è anche molto spazio per il cibo. Per il resto Cluster 7 per le cose che userò meno – piumino e maglia di lana – e Internode e Bud per le cose più utili. E per altro cibo, che non basta mai.
Azzardero nei rapporti: 40 x 44-10. Gomme da 40mm, Pirelli Cinturato Gravel M.
Poche aspettative, per il resto. Si prova a menare questa volta: sarà una bella battaglia!”


Asja
“Ho già un mix di emozioni che esplodono dentro di me: adrenalina, ansia, felicità, paura, entusiasmo, nervosismo.
Tutte sensazioni fortissime che mi spingeranno sicuramente ad arrivare alla fine, non sarà facile, questo lo so già. Fisicamente non sarò pronta per fare 750 km con +15 mila di dislivello, ma credo che nessuno lo sarà. Ciò che conta di più di tutto è la testa, la voglia di arrivare alla fine e superare se stessi e quando io mi metto un obiettivo ho la testa dura, quindi sono sicura che ci sarà da divertirsi!
Oltretutto ho un compagno di avventura di un certo livello, Fede Damiani è una garanzia. D’altronde un uomo che è arrivato a Capo Nord con una bicicletta non può che darti solo sicurezze, quindi metà del viaggio è fatto.
In più sono emozionatissima per i posti dove passeremo. Mi guardo tutti i giorni le foto e penso “che figata”!! Non vedo l’ora di ammirarli dalla mia 3T e sono talmente gasata che al pensiero mi viene quasi già da piangere. Ora non resta che pedalare e divertirsi.. che è more than enough!!


Fede D
“Volete che vi dica che mi sento pronto? Sono tornato dalla North Cape bello finito e mi sono allenato pochissimo. Sono stato decisamente più al bar che in bici, anche perché avevo un po’ bisogno di recuperare. Quindi no, non mi sento molto pronto per niente!
Ho ancora tutte le cose sparse sul pavimento e la bici è ancora lì da sistemare: insomma un po’ un disastro. Però ho studiato un po’ il percorso e fatto un po’ di piani per tutti, sia per me e Asja che per Mattia. Quello è proprio una cosa che mi piace fare.
Ho proprio voglia di tornare a fare una cosa di questo tipo perché è dall’Atlas del 2020 che mi manca una gara off-road in coppia. E che coppia.. questa è un’altra cosa bellissima! Non vedo l’ora di pedalare con Asja perché so cosa si prova la prima volta che ci si butta in un’esperienza simile. C’è sempre un po’ di timore e magari avere qualcuno con cui condividerla può essere d’aiuto. Ovviamente in questo caso questo, essendo io quel qualcuno, sarò più uno stress che un aiuto, ma questo ad Asja non ditelo.

Vediamo come va, comunque. Viste le gambe che ho, probabilmente faremo un po’ i turisti e ci godremo l’esperienza al meglio che possiamo.
Il set up? Questa volta l’evento è “corto”, quindi partiamo leggeri. Cluster 7 con un piumino per la notte e un bivy di emergenza, frame e bud per il cibo e tutto il resto. E avrò anche uno zaino con la sacca idrica: è un esperimento che voglio fare da un po’ e non l’ho mai usato prima.
Gomme da 40 e ruote da 700 con una bella novità di Fulcrum che uscirà a breve e non vedo l’ora di provare! Altro? Bho, non mi viene in mente niente. Ci si vede a Granada, se in aereo non mi scassano la bici come al solito!”
Quindi noi ci siamo, insomma. E gli altri? Chi c’è da tenere d’occhio. I soliti noti: Ulrich Bartolomoes, Sofiane Sehili. Qualche amico come Bruno e molti altri, compreso un signore che ha vinto un paio di Olimpiadi come Allistar Brownlee. Non ci dilunghiamo troppo su questo, tanto non serve. L’importante è sempre andare al meglio delle proprie possibilità, senza guardare troppo gli altri. Ci vediamo in Spagna!